Visualizzazione post con etichetta Opinioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Opinioni. Mostra tutti i post

venerdì 7 settembre 2007

V-Day

Domani conto di andare a San Paolo a firmare per il V-Day.
Sono sempre scettico su certe iniziative. Tanto più quando devo sperare che i parlamentari approvino una legge che licenzia una buona parte di loro stessi.
Difatti mi aspetto che non succeda nulla.
Magari però, quando non succederà nulla scatterà qualche meccanismo mediatico (un polverone insomma) che porterà a prendere provvedimenti qualcuno che deve assolutamente salvare la faccia.
Perderò 2 ore del mio tempo, ma mi farò una passeggiata con la mia sfitinzia, e la posta in gioco vale la candela.
Indipendentemente da questo singolo evento, mi sto rendendo sempre più conto di come Internet abbia qualche piccola possibilità di cambiare il modo di far politica. Dream on!

giovedì 14 dicembre 2006

La rivoluzione che non arriva

Per 25 anni i personal computer sono diventati sempre più potenti,
ora fanno veramente un sacco di cose, si comunica tanto,
si crea tanto, e ci si sbrigano faccende.
La potenza ora va bene, sarebbe ora che gli sforzi venissero diretti
verso un altro fronte: i computer devono diventare semplici, ma veramente semplici.
Sono convinto che uno strumento raddoppi il suo valore se è utile al doppio della gente.
Chi sa usare i cellulari non pensa che siano i cellulari ad essere sbagliati, ma sono i bacucchi retrogradi che dovrebbero impratichirsi di più.
I cellulari di oggi sono una vergogna, mio zio non ce la fa ad usare la rubrica, non dico gli sms!

Il punto cruciale è che la rivoluzione non la può fare chi il computer non lo sa usare.
Chi la dovrebbe fare, gli informatici o i commercialisti?
Gli informatici sono una massa di geek che pensano che il mondo debba diventare tutto geek.
Per loro è più importante che il computer guadagni il 20% di velocità anzichè possa essere usato anche da qualcun altro.
Insomma, mancano le premesse, chi ha il potere di fare la rivoluzione non se ne sbatte una minchia.
E allora? Mi sa che dobbiamo aspettare una generazione più giudiziosa, più benevolente nei confronti dell'umanità. Nel frattempo buona camicia a tutti...

lunedì 27 novembre 2006

Il formato unico

Stanno spendendo miliardi e neuroni per avere un formato unico per i documenti, affinché uffici e privati possano comunicare senza problemi.
Oggi leggendo questo articolo mi sto accorgendo di come di formati unici ce ne stanno già tre: uno quello più famoso, uno sviluppato dalla Microsoft con il pretesto che il loro sarà più veloce, e uno dalla Cina, che pare abbiano cominciato prima degli altri (ma l'avranno detto a qualcuno?).
Insomma, questo formato è uno e trino. Pagliacci.